Affacciato sul mare, prolungamento dell’isola di Saadiyat, lo scorso novembre ha inaugurato il museo Louvre Abu Dhabi realizzato dall’archistar Jean Nouvel, vincitore del Premio Pritzer nel 2008, in bilico tra il deserto e le acque del Golfo Persico. Protetto dalla grande cupola porosa, composta da intrecci geometrici modulari ispirati a disegni astratti della tradizione locale, il museo sembra galleggiare sull’acqua e s’inserisce perfettamente nel contesto storico e culturale preesistente. Oltre ad essere un landmark imponente e riconoscibile, il Louvre Abu Dhabi vuole essere un inno al dialogo tra le culture, un anello di congiunzione tra passato e futuro, tra est e ovest.
Via Jeannouvel.com
Il museo s’inserisce in un programma di sviluppo culturale che intende rendere il quartiere Saadiyat Cultural District di Abu Dhabi un’area urbana interamente dedicata all’arte e alla cultura. Qui sorgeranno difatti lo Zayed National Museum progettato da Norman Foster, un museo marittimo disegnato da Tadao Ando, il Guggenheim Abu Dhabi di Frank Gehry e il Performing Arts Centre di Zaha Hadid. Si tratta di un colossale investimento economico che Abu Dhabi sta affrontando nella volontà di costruire la sua nuova identità e diventare tra i poli culturali più importanti del mondo, puntando quindi sulle partnership internazionali e, non di meno, sull’architettura museale.
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Non a caso questo progetto mastodontico porta la firma di Jean Nouvel, che di musei ne sa qualcosa (è artefice dell’ampliamento del museo Reina Sofia di Madrid, della Fondazione Cartier e dell’Istituto del Mondo Arabo di Parigi). L’architetto difatti realizza un’architettura spettacolare composta da una successione di piccoli volumi coperti da una cupola di 180 metri di diametro che sembra fluttuare sulla città, fungendo da elemento simbolico ed ordinatore al tempo stesso. Questa cupola è stata difatti pensata come metafora del cielo che riproducesse all’interno una pioggia di luci. “Il complesso schema della cupola” spiega Nouvel “è il risultato di una progettazione geometrica attentamente studiata nei suoi otto strati sovrapposti (quattro esterni in acciaio inossidabile, quattro interni in alluminio); ogni singolo raggio luminoso deve oltrepassare questi strati per essere visibile. Ne risulta un effetto cinematico che segue il percorso del sole nell’arco della giornata. Di notte si formano 7.850 stelle visibili sia all’interno, sia all’esterno.”
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Oltre ad essere estremamente suggestiva, la cupola, agendo come schermo di protezione solare, garantisce un notevole risparmio energetico per il condizionamento degli ambienti interni del museo. Questo si compone di 23 gallerie, raccolte intorno ad una piazza d’acqua, che ospitano una collezione d’arte molto eterogenea. Difatti s’incontrano reperti archeologici millenari e masterpieces dell’arte occidentale del XIX e XX secolo (tra gli autori Gauguin, Monet, Manet, Rodin, Van Gogh, Mondrian). Tra le opere più famose il Ritratto di Dama di Leonardo, concessa dal Louvre di Parigi, il Bonaparte di Jacques Louise David e l’Autoritratto di Van Gogh.
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Jean Nouvel ha concepito il Louvre di Abu Dhabi come una sorta di Medina, che combina la tradizione araba con il design contemporaneo e con i progressi tecnologici; questa città-museo deve parlare di universalità, deve essere testimone della sua epoca e dei suoi desideri.
Semmai doveste trovarvi nei paraggi non perdete l’occasione di visitare questo museo suggestivo ed estremamente affascinante. Alzate gli occhi e lasciatevi colpire dalla rain of light. Scriveteci poi i vostri commenti nel nostro angolo Facebook.