Quest’anno di tempo passato tra le mura domestiche, volenti o nolenti, ne abbiamo trascorso parecchio. E tutta la vulnerabilità e l’incertezza che la pandemia ha generato, tra le tante cose, ci ha portato a riflettere inevitabilmente sul significato e sul valore dello spazio casa. Forse dovremo rivedere alcune dinamiche per rendere le nostre dimore più accomodanti e funzionali alle esigenze e ai cambiamenti che la realtà impone. Forse dovremo investire maggiormente le nostre case di sentimento e stabilità, affinché possano davvero definirsi rifugi e non asettiche cellule abitative. Forse dovremo amarle di più, poiché per quanto provvisorie, temporanee, in affitto e di poco pregio siano, sono comunque il luogo che ci accoglie la sera e ci consente di spogliarci della nostra dimensione pubblica. La nostra casa è la custode delle nostre abitudini, dei desideri, dei bisogni, dei gusti e dei ricordi. E nonostante quest’anno sia stata costretta a implementare il suo spazio abitativo per abbracciare funzioni altre (consentendo la pratica dell’ home-office, home-fitness, play room,…), una casa funziona quando è empatica e ci fa stare bene.
Per concludere ti mostro alcune case, accoglienti e piene di colore, che sono state d’ispirazione e mi hanno fatto sorridere.
Elvaston Place, Londra – Michaelis Boyd
Foto di Gavriil Papadiotis
Una scala rosso vermiglio che galleggia nel living di una maisonette georgiana sapientemente restaurata da Michaelis Boyd. Siamo nel Borgo Reale di Kensington e Chelsea e questa splendida dimora riflette l’architettura vernacolare del luogo e accoglie all’interno la contemporaneità, tra classici pezzi d’arredo e un’eclettica collezione museale di oggetti e opere d’arte. Iconica è la scala, ispirata al galleggiante rosso Staircase-III di Doh Ho Suh, esposto al Tate Modern nel 2010. Invidiabile il cubo di vetro in cui è stato ricavato lo studio domestico. Chi non vorrebbe lavorare lì?
Sequence House, Madrid – Gon Architects
Foto di Rocio Romero Rivas
Firmata da studio Gon, questa casa nel centro pulsante del quartier Malasana esalta la giocosità e l’irriverenza, con spazi fluidi ed interconnessi e tinte squillanti. Un layout leggero, dove partizioni e porte scorrevoli rimpiazzano i rigidi tramezzi, in un susseguirsi di ambienti le cui funzioni si distinguono attraverso i colori.
Appartamento Premuda, Milano – Offstage
Foto di Simone Furiosi
Una residenza borghese anni 50, con una divisione obsoleta e poco funzionale degli spazi, una cucina sacrificata e una scarsa valorizzazione dei balconi, si è trasformata in un ambiente dinamico e multi connesso, fatto di arredi bespoke, colori audaci, materiali a contrasto dal forte impatto materico e sensoriale. Il merito è dello studio milanese Offstage.
Villa in Vaucluse, Marsiglia – Studio XM
Foto di Simone Bossi
Siamo nella campagna francese, dove un vecchio casolare prende nuova vita grazie all’architetto Timothée Mercier, titolare di Studio XM. Un’atmosfera monacale e uno stile rustico regolano l’intervento di restauro e le scelte d’interior: arredo e finiture sono state realizzate utilizzando materie e maestranze locali, le superficie strutturate e irregolari delle pareti sono merito del chaux, un tipico intonaco di calce. Il colore predominante è il bianco, che infonde luce e illumina gli ambienti silenziosi.
In copertina Appartamento Premuda, Offstage, foto di Simone Furiosi