Mi avvalgo ancora una volta dei titoli di Jon Krakauer, questa volta per parlare di montagna. Perché l’estate non è solo mare e spiaggia, ma è anche fatta di escursioni, boschi e marmellate. In questo articolo voglio raccontarvi di alcune case, un po’ anticonvenzionali, che si trovano lungo vallate e in alta quota, ben progettate e molto chic. Baite di design insomma.
Incominciamo con un’unità residenziale a servizio dell’albergo diffuso di Paluzza (Udine), progettata dagli architetti Ceschia e Mentil. L’obiettivo è stato quello di conservare un’immagine autentica del paesaggio costruito alpino, che dialogasse con la natura e le architetture preesistenti. Questa piccola costruzione, esternamente rivestita da un tavolato di larice non trattato, racchiude all’interno una geografia domestica intimamente legata alla morfologia del sito. Grandi finestre si aprono sul paesaggio, interrompendo la boiserie; piccole alcove diventano giacigli dove dormire e nicchie dove conversare, lasciando la cucina open space. Davvero unica.
Foto: Alessandra Chemollo
Proseguiamo con una casa total black realizzata da Tomislav Soldo sull’altopiano di Gorski Kotar, remota regione della Croazia. Si tratta di un piccolo rifugio che integra natura e abitare contemporaneo. Il progetto si misura su un open space che raccoglie la zona living, la cucina e il blocco dei servizi al piano terreno, mentre il soppalco ospita la zona notte, illuminata da un bow window tra le falde della copertura. Lo spazio permette una comunicazione diretta tra la cucina outdoor e quella indoor. L’effetto total black è dato dagli strati di catrame che rivestono assi di larice siberiano, utilizzato per garantirne una maggiore resistenza agli agenti atmosferici. Al contrario gli interni sono white, con elementi molto minimal ed arredi in muratura realizzati su misura.
Foto: Jure Živković
Infine vediamo una casa di montagna estremamente particolare ed insolita, progettata dal designer francese Noé Duchaufour-Lawrance sulle alpi francesi a St. Martin de Belleville. Non parliamo proprio di una baita, bensì di un’abitazione di 530 mq sviluppata su tre piani con piscina al coperto. Lo chalet d’ispirazione organica è caratterizzato da arredi dalle forme morbide e curvilinee e da rivestimenti fatti su misura. I materiali utilizzati sono la pietra locale, il corian, il calcestruzzo e pannelli in abete grigio invecchiato. Centro della composizione è l’ampio living a pianta libera, dominato da un camino a forma di tronco rivestito in cemento e illuminato da grandi vetrate panoramiche. L’interior è caldo ma moderno e affianca a tipici elementi custom made iconici arredi di design, come la poltroncina Slow chair dei fratelli Bouroullec per Vitra o la Bubble chair sospesa di Eero Aarnio. Molto chic!
Foto: Patrick Smith
E a voi piacciono le baite di design? Se quest’estate andate in montagna e ne trovate qualcuna dispersa tra le valli mandateci foto e commenti nel nostro angolino Facebook.