Sì, Avete letto bene. Ho scritto proprio: “la graniglia”.
Ricordate quel pavimento visto a casa delle nonne oppure a casa dei vostri genitori? Ebbene la graniglia, o seminato veneziano, pavimento che per anni si è cercato di nascondere sotto strati di parquet è nuovamente tra noi.
Nonostante sia vissuto in un momento veramente luminoso della storia della decorazione di interni (il pavimento in graniglia ha vissuto e una prima diffusione nei primi anni del ‘900, dal futurismo all’art nouveau) ad un certo punto, complice soprattutto il filone nordico fatto di legni naturali, materiali caldi e tinte chiare, il seminato veneziano ha ceduto il passo ad altri prodotti e per tanti anni si è visto sempre meno presente.
Si mormora però che la graniglia sarà un punto fermo dell’home decor nel 2018 ed è importante ricordarsi di non chiamarlo solo pavimento dato che si sposterà da li al piano di lavoro in cucina fino approdare alla decorazione murale anche sotto forma di tappezzerie (si, segnatevi anche questa; si parlerà anche di tappezzerie qui al 58), fino a declinarsi in ricercati complementi di arredo.
Personalmente è un materiale che mi è sempre piaciuto e sono felice di questa riscoperta.
Qualche esempio?
Felice l’accoppiamento di questa carta da parati con la boiserie vista su Ferm Living
(Terrazzo Wallpaper – Grey, disponibile anche in versione Rose)
Come rivestimento murale per un bagno super chic
La graniglia rende elegantissimo il semplice tavolino visto su storewithoutahome (85,00 euro)
E per chi volesse iniziare gradatamente ad entrare nel mood, che ne dite di provare con una semplice tovaglia? Questa, vista su zoodio, costa 35,90 euro; io la trovo fantastica.
Proprio l’altro giorno, andando a trovare un’amica nel nuovo Flasgship Store milanese di Issey Miyake ho potuto finalmente vedere l’intervento fatto dall’architetto e artista giapponese Tokujin Yoshioka, notando con piacere l’assoluto recupero di tutta la pavimentazione di Palazzo Reina, costruito tra il 1826 e il 1831. Indovinate il pavimento di che materiale e?
E voi, che ne pensate della graniglia? L’avete amata e nascosta? L’avete riscoperta?
Come sempre aspettiamo tutti i vostri contributi nell’angolo facebook del 58.