Lo scorso venerdì, dopo rumors e lunghe attese, ha ufficialmente inaugurato Reserve Roastery, lo Starbucks di Milano, nello storico palazzo delle Poste di Piazza Cordusio. Tralasciando le polemiche molto accese e i luoghi comuni della serie non è certo venuto in Italia per insegnare agli italiani cos’è l’espresso, Starbucks fa parlare di sé anche per la location da sogno e l’interior. Noi del Cinquantotto siamo andati ad esaminarlo scrupolosamente e quest’oggi vi presentiamo alcuni bistrot, peculiari e molto chic, che recentemente hanno aperto i battenti.
Milano – Reserve Roastery
Via Matt Glac
Gli interni del discussissimo Starbucks milanese sono opera di Liz Muller, chief design officer di Starbucks. L’atmosfera è quasi quella di una fabbrica dolciaria, in cui dominano tinte squillanti, illuminazione zenitale ed imponenti tubi in rame che corrono lungo il soffitto per portare il caffè appena torrefatto direttamente nei silos dei differenti bar. A prender parte al progetto anche tanti artigiani italiani che hanno realizzato gli arredi in legno e marmo toscano, chiaro riferimento al Duomo, l’illuminazione e la tostatrice Scolari, cuore pulsante dell’intera Roastery. L’obiettivo? Far vivere ai clienti un’esperienza multisensoriale e far diventare il rito del caffè anche un percorso di conoscenza e di scoperta.
New York – PlantShed
Via George Elder
Cambiamo atmosfera. E andiamo a prendere un caffè in mezzo a piante e fiori. Questo è ciò che accade al numero 1 di Prince Street, dove sorge PlantShed. Il suo fascino irresistibile risiede nell’essere al contempo un caffè ed un negozio di fiori, in grado di offrire un’esperienza di vendita originale e quasi surreale, in cui una bevanda calda viene servita in mezzo ad orchidee, cactus e foglie di banano. Al suo interno ospita inoltre installazioni artistiche realizzate in collaborazione con giovani designer e creativi locali. Una sintesi perfetta tra una boutique di fiori e una caffetteria estremamente suggestiva. Da provare.
Atene – Papillon Bistrot
Via Pinterest
Brasserie parigina, jazz cafè o salotto vittoriano? Il Papillon Bistrot di Atene racchiude in sé gli stili e i caratteri di differenti epoche, sintetizzando, come sostiene il suo progettista Minas Kosmidis, i dettami della belle époque e di quello stile di vita illuminato e borghese rimasto immutato col passare degli anni. L’atmosfera è leggera ed elegante, grazie al parquet, ai numerosi specchi e alle sedie in legno foderate in cuoio. Alle pareti prende posto la carta da parati a motivo floreale, stemperata da quadri astratti e contemporanei. I colori predominanti sono il bordeaux delle piastrelle, il nero dei tramezzi e il verde salvia di divani e tessuti. Nonostante l’abbondanza di echi e l’attenzione ai riverberi cromatici, l’ambiente appare molto pulito ed essenziale nelle forme e negli arredi. Davvero unico.
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