70s

Estetica futuristica, arredo pop che talvolta incontra il kitsch, funzionalità e colore, innovazione tecnologica e correnti new age da figli dei fiori. Sono alcune delle caratteristiche dell’interior che ha segnato gli anni Settanta, epoca di rivoluzioni sociali, manifestazioni, icone musicali e risveglio della coscienza politica che nel loro insieme hanno avuto grande impatto sull’home decor e la progettazione degli interni domestici. Queste influenze sono tornate di moda ed è impossibile ignorarle. Sono anni Settanta le carte da parati geometriche e optical, il linoleum e le piastrelle colorate resi eccentrici da un total look. Si guarda con fiducia alla tecnologia, le forme degli arredi si arrotondano e si da spazio all’arte e al colore. Si accostano e si utilizzano per la prima volta materiali come il vinile, la pelle e l’alluminio. Sì a imbottiti in velluto, tappeti shaggy e madie, mobili tv e porta dischi: onnipresenti nelle case e concepiti come simbolo di modernità.
Inoltre molti dei pezzi progettati in quegli anni sono diventati icone dell’interior design, reintepretate negli anni da molti designer, e ancora oggi molto amate. Un esempio? La poltrona Ball Chair di Eero Arnio, la lampada Atollo di Vico Magistretti per Oluce o le stampe colorate di Marimekko, azienda finlandese resa nota da Jacqueline Kennedy, che indossò uno dei suoi abiti per una copertina di Sports Illustrated. Pertanto per chi volesse un tocco anni Settanta in una casa ipercontemporanea può affidarsi a questi oggetti iconici ed intramontabili.

Insomma gli anni Settanta con la loro energia, la spinta high tech ed i suoi oggetti spiazzanti e radicali continuano a stupire e a far parlare di sé. E non passano mai di moda.

Tutte le foto via Pinterest

In copertina residenza di Jaime Schmidt a Portland, Usa

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