Non mi stancherò mai di parlare di colori e di quanto essi siano fondamentali elementi di progettazione nell’interior design. Il colore difatti ha il potere di cambiare completamente la nostra casa e di influenzare inconsciamente il nostro benessere psicofisico. Il colore ci permette di creare una particolare atmosfera e di dare carattere ad un ambiente, che sia attraverso l’arredo, i complementi, gli accessori, le luci o gli elementi architettonici. Ma come sfruttare al meglio l’enorme potenziale creativo proprio dei colori?
1.Distorcere lo spazio
Per prima cosa è necessario analizzare attentamente la forma e le dimensioni dell’ambiente in cui stiamo operando studiandone tutti i dettagli. Infatti se la stanza è molto alta e vogliamo percettivamente ridurne l’altezza impiegheremo un colore scuro per il soffitto; al contrario se la stanza è bassa e la vogliamo allungare sceglieremo di dipingere il soffitto con tonalità chiare. Se il locale si sviluppa in profondità la parete di fondo andrà colorata con una tonalità scura e calda, se invece lo sviluppo è in larghezza saranno le pareti laterali a prendere vita grazie alle tinte.
Via Frank H. Mahnke, Il colore nella progettazione: l’uso del colore come elemento di benessere, UTET, 1998, pag. 71
Di Elena Magnani
Il colore pertanto può essere sfruttato per deformare lo spazio in base alle nostre necessità.
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Se la stanza ha una forma irregolare meglio scegliere un unico colore ed utilizzare effetti come la tonalità opaca o satinata per diminuire la percezione delle diversità strutturali. Il colore distorce anche la forma e può rendere dinamica e spezzata una stanza di per sé regolare.
La cucina di Sequence House a Madrid progettata da Gon Architects è lineare, ma grazie ad un blu squillante da cui è completamente invasa si ribella e distorce lo spazio, staccandosi ed isolandosi dal living.
Foto di Rocio Romero Rivas
Situazione analoga nella camera da letto di un appartamento di Calvi Brambilla.
Via Calvi Brambilla
2. Contesto e comportamento
Il colore saprà sempre creare un’atmosfera, ma talvolta trascuriamo l’impatto che avrà sul nostro comportamento. Il rosso per esempio è un colore passionale ed energizzante, ma anche aggressivo e iperstimolante. Quindi è perfetto in una sala da pranzo, ma meno indicato per esempio in uno studio, dove serve concentrazione e distensione mentale. Il blu provoca calma e serenità (vedi il Classic Blue), ma talvolta può risultare freddo e un po’ deprimente. Ottimo in camera da letto o in bagno, ma meno indicato in cucina (si dice addirittura che possa far passare l’appetito!). Il verde è tonificante ma anche sedativo, meglio quindi relegarlo ad un living piuttosto che ad una cameretta. Ciascun colore difatti provoca effetti psicologici positivi o negativi, in larga parte determinati, oltre che dalla quantità e proporzione, dal contesto e dallo spazio funzionale in cui sono collocati.
Via manrique-planas.com
Foto via Domino
Via thenordroom.com
3. Come abbinare i colori tra loro
Per creare combinazioni vincenti, che appaghino l’occhio e che a lungo andare non ci annoiano, è consigliabile appellarsi alla ruota dei colori, quel cerchio cromatico che se ben letto permette di capire quali cromie, se messe insieme, funzionano e quali invece stonano. I colori si suddividono in monocromatici, coloro che fanno riferimento alle diverse gradazioni di una sola tonalità, ossia alle valenze chiare, medie o scure di un singolo colore.
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In complementari, disposti agli opposti nella ruota dei colori, l’uno di fronte all’altro con il potere di esaltarsi a vicenda.
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Analoghi adiacenti nella ruota dei colori, con cui creare combinazioni a basso contrasto, piacevoli e armoniose, raggiungendo un effetto d’insieme molto omogeneo.
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Triadici, ovvero quelle cromie che nella ruota dei colori si trovano in tre punti equidistanti tra di loro.
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E infine neutrali, poiché generalmente vanno d’accordo con tutti gli altri.
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4. Il colore in base allo stile
Per creare abbinamenti coerenti è necessario riflettere anche sullo stile d’interior predominante. Se la casa è arredata con uno stile classic, la palette ricade su nuance morbide e neutre, con qualche elemento dai toni più accesi come il rosso carminio o il bordeaux.
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Se la casa è in stile etnico, saranno predominanti colori terrosi dai toni aranciati e i marroni oltre che qualche nuance squillante data per lo più da suppellettili, complementi, tappeti, quadri e grandi moltitudini di oggetti sparsi.
Casa Lina Botero da admexico.mx
Se la casa è modern, i colori saranno più accesi e forti, come l’azzurro denim, il grigio cemento o il nero, creando forti contrasti e rigidità formale.
Foto di Carola Merello
Se lo stile prediletto invece è lo shabby le tonalità protagoniste saranno per lo più l’avorio, l’ecrù, il grigio perla, il tortora e il beige, ma anche i toni più polverosi e pastello, come il rosa pallido, il verde oliva, il pesca e il viola lavanda.
Via maisonsdecampagne.fr
Se la casa è minimal o total white, largo spazio alle tante sfumature del bianco: avorio, fumo, latte, ghiaccio, off-white, polare. Bianco è luce, è silenzio, è spazio, è autenticità, è sensazione di infinito e assenza di memoria, è il nulla e lo sconfinato. Il bianco è tutto (non per niente, è definito dalla somma di tutti gli altri colori) e trasmette un senso di totalizzante infinita purezza.
In copertina The Future City is Wonderful di MVRDV – foto di Ossip Van Duivenbode